...e in effetti la barba l'ha tagliata, dopo 37 ANNI!
lunedì 30 luglio 2012
Kashgar: Alla scoperta della sua identità
Ci alziamo presto, anzi prestissimo perché con questa storia dell’ora locale e dell’ora di Pecchino ci fregano
sempre. Mi spiego meglio, in tutto il paese vige la stessa ora, l’ora della capitale, e quindi tutto ciò che è
ufficiale segue quell’ora lì (uffici, posta, treni…), mentre qui dove siamo noi, che siamo spostati di due fusi
orari a ovest rispetto alla capitale, la vita si svolge secondo il suo vero fuso orario, cioè con 2 ore in meno.
Lo so, è un vero caos… Ovviamente, la colazione è dalle 8 alle 10 (Beijing time) e quindi …. alle 6!
Il nostro albergo è in una zona frequentata prevalentemente dalla popolazione cinese e quindi decidiamo
tranquillamente ( o per lo meno è la sensazione che si ha quando si passeggia per la città). Gli uiguri sono
una tipic a popolazione centroasiatica, rotondetti in viso e con la carnagione scura, molto estroversi e
gentili. Parlano una lingua che assomiglia al turco e che si scrive con i caratteri arabi e le donne, alcune
bellissime, portano il foulard sin da ragazzine ( fino ai 10/12 anni sono quasi rapate). I cinesi, che sono
arrivati qui negli anni 50 con l’arrivo della modernità sono ….cinesi, parlano cinese e scrivono cinese.
Questo fa si che ogni cosa venga scritta in due lingue: arabo e cinese, che all’occhio risulta molto variegato
e divertente, ma non permette di capire niente di ciò che c’è scritto.
Girovagando per la città vecchia incontriamo tanta gente: ognuno fa il proprio mestiere incurante dei
pochi turisti che si aggirano fotografando tutto. Ci fermiamo davanti ad un negozietto che vende un po’
di tutto perché vedo una collana che mi piace molto. Subito sbuca fuori un bel bimbetto di 10/12 anni
arriviamo ad un accordo che va bene a me e, soprattutto riempie di gioia lui, che non contento riesce
anche a vendere a Flavio un certo libretto antico con una copertina rossa…. Continuiamo il nostro giro che
è tanto piacevole da non accorgerci che il tempo passa. Abbiamo camminato per 4 ore! E siamo molto
soddisfatti.
26 agosto ore 20
venerdì 27 luglio 2012
mercoledì 25 luglio 2012
Manuela: Flavio sta diventando un esperto attore!
Flavio ha scoperto il gusto di socializzare con tutti e
quindi non perde occasione per buttarsi. E chiaro che è una battaglia persa
cercare di capire o farsi capire utilizzando
la lingua, e quindi ecco che entra in scena il suo istrionismo: tira
fuori il block notes e incomincia a disegnare; se non funziona, allora prova a
mimare e , se non fosse ancora sufficiente, si serve da solo. E’ buffissimo, ma
devo ammettere che riesce ad ottenere quello che vuole.
Altre volte invece mi fa impazzire. Per esempio, l’altra
sera quando eravamo al confine, si è accorto che non ricordava il nome
dell’albergo dove dovevamo andare quella sera. Il giorno prima, controllando i
messaggi ricevuti, abbiamo trovato il nome del hotel e io gli ho chiesto di
prendere nota, ma lui,no …. vuoi che non mi ricordi? Proprio così, ora di
prendere il taxi, alle 1 di notte, dopo un viaggio infinito, affamati e
attaccaticci, se non fosse stato per Claudia che ci ha mandato un messaggio con
il nome del hotel, in hotel non ci saremmo mai arrivati….
Kashgar
Confine (quello che le guide non dicono…..)
Osh – Passo di Irkeshtam (confine)
Alle 4 siamo i primi a salire in macchina, una Mazda a 7
posti + l’autista, spaziosa … ci stavano i bagagli di tutti e non erano
pochi…., passiamo a prendere gli altri e partiamo subito.
L’autista guida molto bene e la strada, nonostante sia una strada di montagna, è in buone condizioni quindi arriviamo a uno sputo dal confine molto velocemente. L’autista si ferma e noi tutti contenti scendiamo per fare foto perché il paesaggio è mozzafiato!
Quando torniamo alla macchina, prima sorpresa della giornata: la macchina ha una ruota bucata e l’autista è seduto sul ciglio della strada … che aspetta …. non abbiamo capito cosa aspettasse perché di li ha poco ha sostituito la gomma e siamo ripartiti superando un mezzo buffissimo: un autobus azzurro con la scritta “Confortable Vacations” che ogni tanto congiunge Osh a Kashgar, le due cittadine più vicine alla frontiera.
La sua particolarità è quella di avere 24 cuccette al posto dei
sedili, e già questo avrebbe dovuto farci riflettere. E invece no, noi a fare
foto di quell’autobus sgangherato che arrancava a fatica – secondo noi- verso
il confine.
Osh
Presto scopriamo che nonostante l’ apparenza inquietante del posto, l’interno è tutt’altra cosa. Daniyar , il resposabile, è un ottimo organizzatore di trasferte per coloro che viaggiano zaino in spalla. Riesce a procurarci due posti in auto in partenza per Kashgar per le 4 del mattino del giorno dopo e ci consiglia di munirci di viveri perché il viaggio sarà molto lungo. Sono già le 9 di sera. Meno male che troviamo un kiosko aperto e compriamo la nostra solita riserva di pane ed acqua (non c’e molta altra scelta) e nulla più, certi di trovare qualcosa nelle vicinanze del confine.
Andijon-Osh
Dopo una puntatina al Bazar domenicale di Jahon, prendiamo
l’ultimo “shared car” in Uzbekistan che ci porta fino al confine, da dove,
senza troppa burocrazia , entriamo in Kirghizistan e in un attimo ci troviamo a
Osh.
sabato 21 luglio 2012
Andijan
venerdì 20 luglio 2012
Valle di Fergana
Siccome fa molto caldo, chiediamo se possiamo avere un bicchiere di acqua e qui le cose si complicano. In quel preciso momento sta iniziando il Ramadan: un mese di purificazione del corpo, neanche l'acqua possono bere fino ale 8 di sera....
giovedì 19 luglio 2012
Tashkent Fergana
Manuela: Strana gente: loro o noi? 2
Ma credo che tutti facciate la stessa cosa. Allora perche sta tipa ci ha invitato a casa sua senza nemmeno averla una casa. Non é questione di soldi o non soldi, di case grandi o case piccole, di avere molti servizi o non averli, e solo questione di pulizia. E poi come se non bastasse mi coinvolgi anche in cucina! Io non sono molto schizzinosa, ma vi assicuro che non ho mai fatto cosi tanta fatica per preparare un piatto di pasta ...uno sforzo enorme! E poi non l'ho neanche mangiata, non ci sono riuscita.... Come non sono riuscita a fare altre cose, come immaginerete. Il bagno era 80 per 80 ci stava solo il gabinetto e in un altro locale insieme a gomme d'auto e cianfrusaglie di ogni tipo c'era una scrostatissima vasca da bagno che fungeva anche da lavandino.
Tashkent
Eravamo rimasti davanti alla casa dei nostri couchsurfers ... ed è proprio vero che bisognerebbe sempre seguire il proprio istinto. Avremmo dovuto scappare in quel momento. Ma no, prevale il senso di responsabilità - ma si, dai, che ci siamo presi un impegno- ma soprattutto il peso dello zaino che, sotto quel sole e sommato alla nostra stanchezza, pesava il doppio e quindi non riusciamo a tornare sui nostri passi. Rano, molto gentile ci accoglie in "casa" sua.
Ci rendiamo conto subito, anche perchè c'é un unico locale, che non siamo i soli ospiti. Altri tre backpackers , quelli che girano con lo zaino, come noi, per intenderci, anche se spesso si differenziano da noi per l'età, erano già lì. Altra occasione persa per andarcene!
mercoledì 18 luglio 2012
Samarcanda-Tashkent
Non abbiamo nessun tipo di problema per prendere i biglietti e cosi partiamo con i nostri bagagli a spalle. Fatichiamo a trovare prima la carrozza e poi i nostri posti , - erano gia occupati ...., ma finalmente riusciamo a trovare la nostra pace. Siamo molto eccitati perche a Tashkent saremo ospiti di Rano e Fardom, conosciuti su internet attraverso l'organizzazione "couchsurfing" che mettono a disposizione un divano di casa loro per accogliere chi desidera entrare in contatto con le persone del posto in cui si sta viaggiando. A noi era sembrata una bella idea e cosi eccoci qui..prontissimi! Il treno é abbastanza sporco, ma fa bene il suo dovere e ci porta a destinazione in tempo record: solo tre ore e mezzo! Mai trasferimento é stato così veloce!
martedì 17 luglio 2012
Manuela: Strana gente: loro o noi?
Non abbiamo mai accennato alla gente
del posto: persone spontanee, aperte e disponibili che non perdono
l'occasione di rivolgerti la parola per aiutarti, per conoscerti, per
comunicare e per farti formar parte della loro vita al punto che
spesso si avvicinano e ti chiedono di poter fare una foto con te...io
mi sento un po' come una scimietta allo zoo e mi aspetto la
nocciolina ….ma non posso tirarmi indietro perché Flavio fa lo
stesso: fotografa tutto ciò che si muove! Ieri sera al ristorante ha
conosciuto un tipo della valle di Fergana, nostra prossima meta dopo
Tashkent, e ha subito stretto amicizia al punto che questo signore ci
ha ripreso per buoni 10 minuti con la sua videocamera. Che imbarazzo!
Io che odio le foto, figuriamoci essere ripresa! Magari quello adesso
mi mette su youtube o mi tagga su facebook …....
Samarcanda
Appena ricominciamo a respirare, ci mettiamo alla ricerca dell'immagine perfetta. Impossibile farci stare tutto nella stessa foto..... e allora non ci resta che fotografare il dettaglio ed è così che scopriamo... per esempio, che il soffitto d'oro della bella moschea della Medressa Tilla-Kari è piatto ed è solo grazie al disegno affusolato che si ha l'impressione di stare sotto ad una cupola ….
Rimaniamo almeno due ore in estasi davanti a questa meraviglia, forse perchè non sappiamo che a soli 5 minuti da quel posto magico, ci aspetta la gigantesca moschea di Bibi-Khanym, per molto tempo una delle più grandi del mondo islamico.
lunedì 16 luglio 2012
Bukhara-Samarcanda
Ritentiamo un trasferimento via strada
perché ci hanno detto che il tragitto e più breve e la strada in
migliori condizioni. Il tragitto è sicuramente più breve, solo 4
ore, ma la strada è abbastanza malmessa. Inoltre abbiamo trovato UNA
taxi driver che dovendo dimostrare di non essere meno degli uomini,
come capita spesso anche da noi, si sente padrona della strada e
quindi ...tutte le buche sono sue! Per fortuna, uno dei passeggeri è
un ragazzo del posto che parla molto bene l'inglese e quindi possiamo
fare (finalmente) un po' di conversazione.... Arriviamo massacrati
anche oggi. Per fortuna l'albergo (che ci è stato prenotato dalla
padrona dell'albergo di Bukhara) è molto accogliente e quindi
possiamo riposarci.
domenica 15 luglio 2012
Manuela: Hammom Kunjak ovvero bagno per donne....
E da quando mi sono alzata che ho male
dappertutto. Il viaggio di ieri mi ha proprio massacrata oppure sono
io che non ho più il fisico, non so, ... ma mi piace pensare che sia
colpa del viaggio e del caldo. Si, perché ci sono più di 40 gradi e
la brezza che ogni tanto soffia non riesce a mitigare il calore.
Mi
viene un'idea, passeggiando ieri sera ho visto un hammam...uhm,
potrebbe essere interessante e forse un massaggino potrebbe fare bene
al mio corpo indolenzito, mi dico. Ma è un bagno per sole donne, mi
ricordo....ma decido di tentare lo stesso. Ho fortuna, accettano di
lasciarci entrare tutti e due dopo l'orario di chiusura, ovviamente.
Questo, pero non lo chiarisco a Flavio e lascio che lui pensi quello
che vuole.
Alle 5 ci presentiamo puntuali all'appuntamento che è
andato benissimo: scrub e massaggino accompagnati da te di ogni
genere. Ci siamo rigenerati alla grande e ora siamo pronti per
ripartire. Domani ci aspetta Samarcanda! Oh,oh,cavallo,oh,oh,cavallo,
oh,oh....
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