E la metropoli più a
ovest del paese. Se non fosse per le scritte che non ci permettono nemmeno di
giocare ad indovinare di cosa si tratta, non sembrerebbe di essere in Cina. Le
persone del posto non presentano le caratteristiche somatiche tipiche dei
cinesi, ci sono vestiti di ogni tipo, donne completamente velate e ragazze con
la mini gonna o i pantaloncini corti, e taxi e moto elettriche ovunque. Le moto
sono così silenziose che non le senti arrivare e poi, buffissimo, le vedi
parcheggiate davanti alle case o ai negozi attaccate ad una presa della luce ….
Flavio vorrebbe portarne un in Italia, ma pensando alla burocrazia e alla tassa
di circolazione , gli passa subito la voglia. Le arterie principali della città sono molto movimentate e piene di
negozi, belli e brutti e di kiosketti che vendono ogni tipo di mercanzia e
anche di mangiare. Vanno molto gli spiedini, fanno tutto allo spiedo. Scelta
difficile, optiamo per seppie infilate
in uno spiedino che sono ottime. Flavio, che non dimentica mai le sue origini,
mangia anche un wurstel .. allo spiedo!
Continua la visita a questa città, punto di incontro di diverse etnie, quella
ugiura e quella cinese che convivono da tanto tempo, ognuna con le proprie tradizioni,
la propria lingua e il proprio quartiere. Ed è questo che più ci affascina : vicoli
che si snodano tortuosi seguendo tracciati confusi attraverso i diversi
quartieri e che ci mettono a contatto con le diverse realtà. Le perone sono
gentili e spesso accennano a timidi saluti, mentre i bimbi ci corrono dietro
chiedendoci di fare una foto con loro.
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