Nago - Ashgabat tutto ok, anche se
viaggiare di notte è sempre molto faticoso. Arriviamo alle 5.00
locali all'aeroporto internazionale di Ashgabat, una
struttura anni 70 che in quel momento ospitava solo un altro
aereo. Fa già un caldo insopportabile 30/32 gradi.
A piedi
guadagniamo i locali per sbrigare le pratiche doganali e in poco
tempo siamo già alla ricerca delle valigie nei meandri dei molti
locali completamente spogli dell'aeroporto.
Più o meno verso le 7 siamo in
albergo dopo aver attraversato la città in lungo ed in largo perché
il taxista non trovava l'albergo. Purtroppo fino alle 12 non possiamo
entrare in possesso della stanza e non ci è nemmeno permesso
lasciare in custodia gli zaini quindi siamo costretti ad andare al
deposito bagagli della stazione. Durante il percorso incontriamo una
ragazza che ci accompagna alla stazione e ci aiuta a trovare un
ufficio cambi. E' veramente di grande aiuto perché ci rendiamo
subito conto delle enormi difficoltà nel comunicare “e siamo solo
in Turkmenistan”. Inoltre, a parte la ragazza che non é di
Ashgabat, la gente del posto è piuttosto scontrosa e con scarsissima
attitudine alla comunicazione.
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