Quando ci
svegliamo le nuvole si sono diradate e non solo dal cielo. E molto presto.
Bisogna visitare il mercato domenicale prima che arrivino le orde di turisti,
ci dicono tutti. E così facciamo. E molto grande e si trova ogni tipo di merce:
ci sono spazi dedicati alle mucche e altri ai cavalli, vicino cani, maiali e
poi galline e anatre. E un bello spettacolo vedere come contrattano vendite e
acquisti, con quanta cura si presenta l’animale e con quanta attenzione lo
esamina il possibile acquirente. Poi, un po’ più lontano, gli uccellini con uno
spazio dedicato al canto dove si ascolta anche il suono prima della compera. E
poi tessuti di colori che si abbinano alla perfezione, borse e cappelli e
centinaia di metri di nastri ricamati a mano che servono per guarnire i loro
costumi. E poi il mercato vero e proprio
con tutti i generi di prima necessità per la gente del posto.
Nel
pomeriggio ci affidiamo ad una guida che ci accompagna a visitare alcuni
villaggi nei dintorni. Il paesaggio è molto bello: risaie a terrazza ovunque.
Troviamo presto i bimbi del villaggio dei H’mong a fiori, una delle minoranze
etniche più numerose del Vietnam, che ci vengono incontro gridando
“Hello,hello” e poi tornano a giocare e vediamo anche le donne agghindate nei loro coloratissimi
costumi che lavorano senza sosta e senza degnarci di uno sguardo. Passiamo poi
da un villaggio abitato dai Tay, di origine cinese, la cui gente ci accoglie
con un sorriso. Continuiamo la nostra passeggiata fino al villaggio degli Nung
dalla parte opposta di Bac Ha, dove la nostra guida si ferma un momento a casa
sua perché deve allattare il suo piccolo di 7 mesi. Torniamo stanchi, ma
soddisfatti del giro che abbiamo fatto.
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