Un
trasferimento che sulla carta si presenta semplice e veloce: circa 250 km, un
autobus fino al confine cinese e poi un altro dal confine vietnamita a Bac Ha,
una cittadina in collina molto famosa nel paese per il suo mercato domenicale
perchè fa confluire le diverse popolazioni etniche che vivono nelle montagne
circostanti e che vengono per vendere merci e bestiame. Sin dal
primo momento le cose vanno storte. Ci fanno salire sull’autobus, ma subito
dopo ci fanno spostare su un minibus scassato che ci porta in stazione della
città nuova. Lì cambiamoe saliamo su un
altro autobus più grande che ci porta
fino al confine cinese viaggiando per 4 ore su una strada sterrata che
costeggiava il Fiume Rosso in mezzo ad
una splendida foresta equatoriale, ma sempre foresta è …. Superiamo il confine
cinese molto velocemente e arriviamo in quello vietnamita. Sorpresa! Il nostro
visto d’ingresso scade a mezzanotte …. Noi credevamo che avesse una validità di
3 mesi come ci aveva assicurato l’agenzia di Roma che ce l’ha fatto ottenere, i
doganieri sostengono invece che vale solo 1 mese e che quindi possiam
o entrare
ma dobbiamo uscire prima di mezzanotte. Bel problema, in Cina non possiamo
tornare e in Vietnam non possiamo restare! E nessuno che capisce quello che
cerchiamo di spiegare. Finalmente arriva uno che mastica un po’ di inglese e ci
porta dal suo capo che , dopo essersi fatto pregare un po’, accetta di rifarci
il visto per la modica somma di 75 dollari a testa. Aspettiamo per ben 6 ore e
quando ci consegna i passaporti è ormai troppo tardi per rimetterci in moto. Ci
fermiamo a dormire qui a Lao Cai.
Di primo
mattino siamo pronti per continuare il viaggio e usciamo dall’albergo. Ci
piomba addosso un sacco di gente che ci offre ogni tipo di trasporto, ma
scopriamo subito che sono truffe. Su suggerimento del receptionist del hotel,
andiamo in stazione e prendiamo l’autobus. Siamo i primi, sistemiamo i nostri
zaini e ci accomodiamo. Poco per volta , l’autobus si va riempiendo e , in men
che non si dica, ci troviamo sommersi da persone e bagagli. E difficile persino
cercare di scendere, cosi decidiamo di andare avanti. Scelta sbagliata! Il
viaggio è ovviamente orrendo, ma l’arrivo è ancora peggio. Subito Flavio si acccorge che non ha più il suo cellulare! Non c’è nulla da fare. L’autobus è
ormai sparito e con lui anche il telefono ….
Ci
riprendiamo dal brutto colpo e decidiamo di andare a denunciare il furto alla
polizia locale. Altra scelta sbagliata! Abbiamo perso un pomeriggio intero per
sentirci dire che loro non avevano alcun motivo per credere alla nostra
versione dei fatti, che si sarebbero informati e ci avrebbero fatto sapere ….
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