Puntualissimi
alle 4 siamo pronti per partire. Anche oggi giacca a vento, felpa e sciarpa,
perché in alto c’è molto vento e fa freddo. Il minibus ci accompagna al punto
di partenza (1 ora) dell’escursione al cratere. Poi dobbiamo proseguire a piedi.
Il sentiero che porta fino alla bocca del cratere è molto più ripido di quanto
ci aspettassimo: 1 ora e mezzo per fare 3 km …. Il Kawah Ijen è conosciuto per
la sua produzione di zolfo e quindi ad un certo momento incontriamo i
raccoglitori di zolfo che lo trasportano a valle in ceste molto pesanti. Alcuni
si fermano e riusciamo a fare due chiacchiere, ci raccontano del loro lavoro:
dalle 4 del mattino alle 3 del pomeriggio per 6 giorni vanno su e giù per
questi pendii trasportando ceste piene di zolfo. A vederle, sembrano ceste
piene di schiuma gialla, ma presto scopriamo che lo zolfo è solido e è anche
molto pesante.
Quando
arriviamo alla fine del sentiero ci appare un bel lago turchese circondato
dalle pareti scoscese del cratere. Da
una parte esce del fumo e vicino vediamo i depositi di zolfo. Ci sediamo e
ammiriamo, incantanti, questo paesaggio stranissimo: fumo e nebbia vanno e
vengono e il panorama cambia continuamente, i moltissimi raccoglitori ci
passano davanti con le loro ceste cariche e ogni volta ci propongono piccoli
oggetti fatti con lo zolfo o suggeriscono dove le foto vengono meglio e i pochi
turisti che ci sono osservano con noi, senza parole, questo posto meraviglioso.
Nessun commento:
Posta un commento