Trasferimento
in due tappe: aereo da Singapore a Giakarta, la capitale e poi treno (10 ore) fino a Yogiakarta. La partenza è stata in
forse fino all’ultimo, perché a causa della nostra disinformazione, non avevamo
il volo di uscita dall’Indonesia e quindi non ci facevano il check in! Per
fortuna in aeroporto c’era uno sportello aperto di una compagnia low cost e ce
la siamo cavata con 30 euro ….Ora abbiamo un bellissimo biglietto di ritorno a
Singapore che non utilizzeremo mai ….
Dormiamo
una notte a Giakarta, una città caotica e con un’aria veramente irrespirabile e
poi alle 8 del mattino prendiamo un treno di “lusso” per Yogiakarta. Di lusso
perché ha le porte, i vetri ai finestrini e i sedili numerati e molto comodi.
Vediamo partire dall’altro binario un treno locale senza porte né finestre,
pieno all’inverosimile e con una trentina di persone appollaiate sul tetto di
ogni vagone. Rimaniamo senza riuscire nemmeno a respirare …. E con una gran
tristezza dentro.
Arriviamo
in questa cittadina che ci accoglie bene: un impiegato dell’Ufficio
Informazioni, in italiano, ci spiega cosa fare (e poi cerca di venderci qualche
tour, ma senza insistere e con un bel sorriso). Usciamo e, visto che i taxisti
ci chiedono uno sproposito, decidiamo di affidarci ai becak, biciclette con un seggiolino davanti. Saliamo tutti e due
con i nostri pesanti zainoni e arriviamo in hotel, pieni di ammirazione verso
quest’uomo che, sotto il sole, ha pedalato per 4 km. per portare due carichi
turisti (circa 200 kg.) a destinazione … Alla fine, gli abbiamo dato una bella
mancia! Di sicuro non ha più pedalato per tutto il giorno ….
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