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venerdì 11 gennaio 2013

Buenos Aires: Microcentro


        
Ieri sera quando siamo arrivati all’aeroporto e abbiamo cercato un autobus per il centro della città ci siamo trovati di fronte ad una scelta veramente dispari: lo shuttle costava  80 pesos argentini contro i 5,50 dell’autobus di linea, che per puro caso, passava vicinissimo al nostro hotel. Ovviamente optiamo per il bus non sapendo ancora che a Buenos Aires le monete non si trovano facilmente e il biglietto lo fai solo con monete! Per fortuna abbiamo trovato gente disponibile e siamo riusciti a raccattare quegli 11 pesos che ci servivano.
L’impressione che abbiamo, girando per il centro, è quella di essere in una città che pur avendo vissuto momenti di gloria e ne sono testimoni gli eleganti palazzi barocchi e neoclassici, ma anche alcuni grattacieli moderni, ora non riesca a ripartire dopo l’ennesima crisi economica.  Strade e marciapiedi in centro sono molto deteriorati, negozi chiusi, locali vuoti e spesso si vedono “senzatetto” accampati nei portoni dei palazzi o nei parchi.
Ci dirigiamo subito verso la Plaza de Mayo, cornice di tante manifestazioni di protesta della popolazione argentina e lì, davanti alla Casa Rosada, non possiamo non provare un moto di indignazione e di rabbia. Mi viene voglia di mettermi un fazzoletto bianco in testa e passeggiare per la piazza come fanno le madri e le nonne, ancora oggi, ogni giovedì. La commozione è davvero tanta. Questo viaggio ci ha portato spesso ad affrontare piazze scenari di proteste violente, ma qui la disperazione ci penetra fino alle ossa.







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