Sveglia alle 5. Ma per noi avrebbe potuto essere alle 4 o
anche alle 3. Non abbiamo chiuso occhio … il freddo e il mal di testa ci hanno
accompagnato per tutta la notte. Sveglia alle 5 perché bisogna essere pronti
prima del sorgere del sole per vedere i geysers (4.950 metri) in tutto il loro splendore. Il
freddo è pungente, tant’è che il parabrezza della nostra jeep è completamente
ghiacciato. Ma non c’è tempo da perdere: l’autista da una grattatina al vetro e
si parte. Tanto, ci dice, conosco le tracce (notare che non ha detto la
strada!) a memoria. E così è perché il vetro non si scongela! Arriviamo a 4.850
m e ci troviamo di fronte un panorama davvero spettrale: buio, vapore, pozze
gorgoglianti e un odore acre di zolfo. La “puna” continua a rendere difficile
ogni movimento e così dopo aver scattato le foto di rito, riprendiamo la nostra
strada.
Ci
fermiamo su un bel vedere per goderci la enorme
laguna Colorada, chiamata così per il suo colore rosso scuro, e la sua
colonia di flamengos. Ripartiamo per Villa Mar, una piccola cittadina dove ci
fermiamo per pranzo. In una distesa
davanti al ristorante ci sono molte decine di lama e alcuni alpaca, più piccoli
e più pelosi. Impariamo a distinguerli...
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