Dopo l'ultimo viaggio non proprio
felice, abbiamo deciso di fare un tratto, un bel tratto (1.230 km...)
in aereo. Ieri sera quando abbiamo chiesto al padrone dell'albergo se
poteva prenotarci un taxi che ci portasse all'aeroporto, si è messo
a ridere. Sì, perché ieri mattina hanno chiuso definitivamente
l'aeroporto di Quito e ne hanno inaugurato uno in una valle sperduta
nei dintorni della città... e noi non abbiamo ricevuto nessuna
comunicazione. Per farla breve, partiamo alle 4 del mattino con un
taxista che non sa neanche dove sia l'aeroporto e quando finalmente
arriviamo, troviamo lì centinaia di persone che come noi si sono
portate avanti. L'aeroporto è funzionante, per fortuna, ma subito ci
comunicano che il nostro aereo ha 2 ore di ritardo che diventano poi
3 nel corso della mattinata. Questo ci fa molto arrabbiare perché
dovendo fare uno scalo piuttosto lungo a Bogotà, vogliamo farci un
giretto. Il ritardo accumulato non ce lo impedisce e, facendo corse
folli, facciamo un bel giro nel centro storico della città, che è
stupendo, e riusciamo persino a visitare il Museo Botero. Riprendiamo
l'aereo e siamo a Cartagena per cena.
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