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giovedì 9 maggio 2013

Anche l’ultima tappa è arrivata al suo termine !!!






Altri 19.000 km ….  E siamo arrivati ad un totale di 87.573 km. Questa volta bisogna ammettere che la maggior parte li abbiamo fatti in aereo (ben 12.783 ) e solo pochi in macchina. Né autobus, né treni, né barche. Decisamente molto più comodo, anche se non meno faticoso: il giro in Venezuela con tutto quello che ha comportato, Aruba che ci ha concesso di fare una vacanza nella vacanza, il nostro percorso musicale nel sud degli Stati Uniti, l’intrusione nella tranquilla vita della Contea degli Amish e le visite alle famose città non ci hanno permesso di tirare il fiato in nessun momento. E come se non bastasse ci si è messo anche il brutto tempo.
Arrivati a New York ci siamo resi conto che stava per finire la nostra avventura e che, anche se erano passati 10 mesi dalla nostra partenza, la voglia di scoprire, di curiosare e di conoscere era ancora intatta come quando siamo partiti. Allora ci siamo domandati se non ci fosse niente di nuovo da vedere nella nostra vecchia Europa e ci è venuta in mente l’Islanda: tanto lontana e tanto fredda da scegliere come una vacanza estiva, ma sicuramente molto adatta per concludere questo nostro giro. E ne è valsa la pena!

Siamo stati in 19 alberghi e 1 campo attrezzato, portando quindi il numero totale a 120 materassi diversi ….
  • Albergo più brutto: sicuramente quello di New York
  • Albergo più bello: sicuramente quelli di Aruba, ovviamente dopo la Residencia Tiffany a  Maracaibo, ovvero Casa Frattini ( ci siamo trovati così bene che ci siamo fermati un sacco di tempo: Fabrizio ha dovuto offrirci un weekend a Aruba per liberarsi di noi ….)

Abbiamo preso 6 aerei e affittato per 3 volte la macchina e quindi abbiamo cambiato mezzi per ben 115 mezzi durante il nostri percorso
  • Viaggio più bello: i tratti nella campagna americana
  • Viaggio più brutto: da Pittsburg a Washington sotto la pioggia battente
  • Viaggio più lungo: Maracaibo – Aruba (abbiamo aspettato in aeroporto per ben 10 ore senza avere notizie)
  • Viaggio più corto: Maracaibo – Aruba  (50 minuti)

Abbiamo avuto bisogno dell’ESTA per entrare negli Stati Uniti 

Anche in questa tappa abbiamo provato sentimenti molto diversi. Abbiamo avuto:
  • momenti felici: moltissimi!  Rivedere tante persone care dopo tanto tempo e sentire che però il tempo non era passato ….
  • momenti tristi: ogni volta che abbiamo salutato un parente o un amico
  • momenti di rabbia, di impotenza e di frustrazione: ogni volta che ci hanno fermato per controlli in Venezuela
  • momenti magici: New York, nonostante tutto ciò che abbiamo visto, è sempre l’ombelico del mondo!
  • momenti splendidi: di fronte alla Natura che è sempre così generosa e offre posti bellissimi
Abbiamo scoperto che l’Islanda è un paese molto bello, ricco non solo di geysers, ma anche di  tradizioni e che merita una vacanza.

Ora che abbiamo terminato tutto il giro,  è ancora più difficile rispondere quando la gente ci domanda “dove ci consigliereste di andare’” … l’unica cosa che ci viene da dire è: “Andate. Ovunque, non importa la meta. Perché in ogni posto c’è qualcosa da imparare.”
E quando invece qualcuno ci domanda come abbiamo fatto con i bagagli, la risposta è facile. Abbiamo imparato, ma forse sarebbe meglio dire, ho imparato a viaggiare leggera! Anche se tornare a casa e ritrovare il mio guardaroba mi ha fatto un immenso piacere …
E alla domanda: “lo fareste di nuovo? La risposta è immediata: Sìììììììì !!!!!!!


mercoledì 1 maggio 2013

Manuela: Questo è probabilmente l’ultimo post …




C’è l’ho fatta! Sono riuscita a farcela! Siamo riusciti a farcela!
Abbiamo fatto il GIRO DEL MONDO!

Domani torniamo a casa e questo viaggio diventerà un ricordo, un bellissimo ricordo che sarò sempre felice di condividere con chi avesse voglia di ascoltarmi….
Siamo stati via 10 mesi... Non sono pochi e io sono felice di tornare a casa, di non dover pensare più a dove andare a dormire o a cosa mangiare per non stare male o per non sballare i conti, di non dover fare e disfare le valige, ma soprattutto di portarle, di non dover fare qualcosa a tutti i costi, perché altrimenti ti sembra di sprecare il tempo , di rapportare tutte le monete del mondo con l’euro (impresa difficilissima per me, che ho un pessimo rapporto con la matematica) o l’ora in cui eravamo con l’ora di casa, di stare attenta alle usanze di ogni paese per non sbagliare, di uscire sempre con tutta la roba di valore che avevamo e stringere la borsa forte, forte per paura di perderla o che me la rubassero. Sono però sicura che da dopodomani rimpiangerò anche queste fatiche …. Un giorno navigando in internet mi sono imbattuta in una frase che adesso fa al caso mio: La vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro”… e io di momenti così in questi mesi ne ho vissuti tantissimi!