Altri 19.000 km …. E siamo arrivati ad un totale di 87.573 km. Questa
volta bisogna ammettere che la maggior parte li abbiamo fatti in aereo (ben
12.783 ) e solo pochi in macchina. Né autobus, né treni, né barche. Decisamente
molto più comodo, anche se non meno faticoso: il giro in Venezuela con tutto
quello che ha comportato, Aruba che ci ha concesso di fare una vacanza nella
vacanza, il nostro percorso musicale nel sud degli Stati Uniti, l’intrusione
nella tranquilla vita della Contea degli Amish e le visite alle famose città
non ci hanno permesso di tirare il fiato in nessun momento. E come se non
bastasse ci si è messo anche il brutto tempo.
Arrivati a
New York ci siamo resi conto che stava per finire la nostra avventura e che,
anche se erano passati 10 mesi dalla nostra partenza, la voglia di scoprire, di
curiosare e di conoscere era ancora intatta come quando siamo partiti. Allora
ci siamo domandati se non ci fosse niente di nuovo da vedere nella nostra
vecchia Europa e ci è venuta in mente l’Islanda: tanto lontana e tanto fredda
da scegliere come una vacanza estiva, ma sicuramente molto adatta per
concludere questo nostro giro. E ne è valsa la pena!
Siamo stati
in 19 alberghi e 1 campo attrezzato, portando quindi il numero totale a 120
materassi diversi ….
- Albergo più brutto: sicuramente quello di New York
- Albergo più bello: sicuramente quelli di Aruba, ovviamente dopo la Residencia Tiffany a Maracaibo, ovvero Casa Frattini ( ci siamo trovati così bene che ci siamo fermati un sacco di tempo: Fabrizio ha dovuto offrirci un weekend a Aruba per liberarsi di noi ….)
Abbiamo preso
6 aerei e affittato per 3 volte la macchina e quindi abbiamo cambiato mezzi per
ben 115 mezzi durante il nostri percorso
- Viaggio più bello: i tratti nella campagna americana
- Viaggio più brutto: da Pittsburg a Washington sotto la pioggia battente
- Viaggio più lungo: Maracaibo – Aruba (abbiamo aspettato in aeroporto per ben 10 ore senza avere notizie)
- Viaggio più corto: Maracaibo – Aruba (50 minuti)
Abbiamo avuto
bisogno dell’ESTA per entrare negli Stati Uniti
Anche in
questa tappa abbiamo provato sentimenti molto diversi. Abbiamo avuto:
- momenti felici: moltissimi! Rivedere tante persone care dopo tanto tempo e sentire che però il tempo non era passato ….
- momenti tristi: ogni volta che abbiamo salutato un parente o un amico
- momenti di rabbia, di impotenza e di frustrazione: ogni volta che ci hanno fermato per controlli in Venezuela
- momenti magici: New York, nonostante tutto ciò che abbiamo visto, è sempre l’ombelico del mondo!
- momenti splendidi: di fronte alla Natura che è sempre così generosa e offre posti bellissimi
Abbiamo
scoperto che l’Islanda è un paese molto bello, ricco non solo di geysers, ma
anche di tradizioni e che merita una
vacanza.
Ora che abbiamo terminato
tutto il giro, è ancora più difficile
rispondere quando la gente ci domanda “dove ci consigliereste di andare’” … l’unica
cosa che ci viene da dire è: “Andate. Ovunque, non importa la meta. Perché in
ogni posto c’è qualcosa da imparare.”
E quando invece qualcuno ci
domanda come abbiamo fatto con i bagagli, la risposta è facile. Abbiamo
imparato, ma forse sarebbe meglio dire, ho imparato a viaggiare leggera! Anche
se tornare a casa e ritrovare il mio guardaroba mi ha fatto un immenso piacere
…
E alla domanda: “lo fareste
di nuovo? La risposta è immediata: Sìììììììì !!!!!!!